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Arte, la residenza artistica di Pizzoferrato si prepara alla seconda fase

Continua il progetto "Abitare la musica. Cantare l'architettura"

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Abitare la musica. Cantare l’architettura” – Residenza artistica e di ricerca continua il suo percorso ed è all’opera per il secondo blocco di studi e attività che avrà luogo a Pizzoferrato (Ch), nei giorni 27, 28 e 29 marzo.
Nel primo periodo di appuntamenti che si è svolto a dicembre, occasione in cui la residenza è stata inaugurata dando il ben avvio ai lavori già dal giorno successivo, è stata allestita una mostra d’arte presso la biblioteca del comune dal nome: “La cultura sta al territorio, come la tradizione all’innovazione”, a cui hanno preso parte giovani artisti emergenti ma già affermati come ad esempio Marco Contino, catanese di adozione veneta con all’attivo numerose opere in esposizione in Italia, come alla Galleria Bevilacqua la Masa in Piazza San Marco a Venezia, e all’estero. Fra gli altri Veronica Misticoni di straordinaria maturità, Sara Di Sante, Davide Di Padova, Margherita Ferro e Laura Palumebo.

Il giorno successivo si è tenuto il convegno dal titolo: “Cultura e luoghi di culto – Memoria”, presso la sala consiliare del Comune di Pizzoferrato a cui hanno preso parte studiosi, ricercatori ed esperti del settore delle arti performative come Alberto Oliva, regista di teatro e scrittore, vincitore di diversi premi fra cui il Pirandello, e molte altre collaborazioni come ad esempio col Teatro Out Off e Litta di Milano, la Biennale di Venezia, ecc. Fra gli altri Max Di Carlo musicista e etnomusicologo, esperto di canto armonico e cultura musicale popolare, Mario Sammarone scrittore e giornalista, Alessandra Di Lelio medico e ricercatore presso il Centro di ricerca Mario Negri Sud, Mariaelsa Marzetti, Davide Di Padova, Valentina Franceschini. A moderare il convegno il direttore artistico Lisa La Pietra, con l’intervento del sindaco del Borgo della Cultura Palmerino Fagnilli.

Tante figure professionali in un’unica occasione – spiega Lisa La Pietra, “perché in un’epoca così frammentaria da un lato e liquida dall’altro, credo che la forza sia nel costituire “legami” umani, teorici e pratici, che superino i “limiti” del tempo che “abitiamo” e costruiscano un Trait d’union tra arti performative, professionisti, spazi, persone e linguaggi”. “Per arti performative” – aggiunge il Direttore Artistico, “intendo quel gomitolo di fili che ha origine dal momento in cui il teatro, la musica, la danza, il live art, la performance, la pittura, la scultura , la decorazione, la video arte, il web design, la fotografia si scollano i propri confini di dosso e iniziano a dialogare, fino ad interagire verso un’unica direzione, per raggiungere un obbiettivo comune. Così anche fra gli specialisti del settore e nel rapporto fra cultura e territorio, innovazione e tradizione, in cui gioca un ruolo fondamentale il popolo come testimonianza attiva del tempo: presente, ma anche passato e futuro”. E ancora “la generazione dei nostri genitori e dei nostri maestri ci ha fatto perdere il senso dell’orientamento a causa di una serie di meccanismi e strategie che si sono insediate nella società sfuggendogli di mano. Bisogna riappropriarsi di quella forza di pensiero e voglia di urlare e comunicare col mondo esterno, che è intrinseca nella natura dell’uomo. Per questo motivo intendiamo ripartire dal territorio e dalla cultura popolare, senza perdere di vista la tecnica e la consapevolezza di ciò che si è già acquisito”.

Lisa La Pietra sta già lavorando con la sua equipe e il Comune di Pizzoferrato per la seconda trance di lavori che si terrà il 27, 28 e 29 marzo, di cui sveleremo le attività fra un paio di settimane.

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