LANCIANO. La Costa dei trabocchi in punta di pennello. E' il viaggio raccontato nel libro del disegnatore Marco Pallini dal titolo "La Via dei Trabocchi, dalla ferrovia alla bicicletta". Un volumetto di 64 pagine a colori che parlano dell'Abruzzo, del suo mare e della fantastica passerella tra cielo e acqua che è l'ex tracciato ferroviario che si snoda sulla costa frentana.
Marco Pallini, lancianese, ha percorso 50 chilometri da Ortona a Vasto sul letto della ferrovia dismessa. Ogni scorcio, ogni emozione, fruscio o battito d'ali che ha carpito la sua attenzione, Marco lo ha impressionato su carta. Ne è nato un viaggio in acquerello che racconta una costa idilliaca, dai colori pastello, sospesa tra sogno e realtà .
"Ho unito due passioni - racconta Marco - quello per gli acquerelli e quello di camminare all'aria aperta. Artisticamente mi accosto ai "Carnet de Voyage", secondo me il miglior modo di raccontare un viaggio perchè si riassumono letteratura, scrittura, arte e fotografia. Per chi lo realizza, il Carnet de voyage è la possibilità di assimilare davvero l'esperienza del viaggio, dovendo analizzare, sintetizzare e poi raccontare quello che si è visto e "sentito".
Il libro, in vendita on-line e autofinanziato dallo stesso Pallini, racconta, su carta riciclata, la Costa dei trabocchi attraverso i disegni avendo come filo conduttore l'ex tracciato ferroviario che corre da San Vito a San Salvo. L'autore ha cercato di immaginare che al posto del sedime ferroviario dismesso ci fosse una pista ciclo-pedonale, la stessa che da anni istituzioni di destra e di sinistra, tentano, finora invano, di realizzare.
"Una striscia naturale - commenta Pallini - su cui camminare lentamente e fermarsi. Per i miei disegni ho spesso usato uno sgabellino da pescatore, altre volte mi sono fermato su uno scoglio o a piedi nudi nella sabbia e sono rimasto a guardare e disegnare anche per 20, 40 minuti consecutivi".
Nei disegni si coglie proprio quella pace. Come se immerso in un tempo e in uno spazio non definiti ci fosse il lettore stesso.
Marco Pallini aderisce al manifesto artistico e culturale degli "Urban Sketchers", artisti che disegnano sul posto, all'aperto o al chiuso, catturando tutto ciò che vedono tramite osservazione diretta. I disegni raccontano così la storia di tutto ciò che circonda gli artisti, la vita che vivono e i viaggi che fanno con una precisa fedeltà delle scene che essi vedono. Il loro motto è "mostriamo il mondo, un disegno alla volta".
E proprio del mondo parla anche Marco, che ha partecipato, nei mesi scorsi, anche alla "carriola dei disegni", un gruppo di disegnatori che ha deciso di raccontare L'Aquila e il terremoto con gli strumenti inusuali e magici del disegno e dell'acquerello. Pallini è stato nella zona rossa e ha disegnato su un taccuino tutto ciò che ha visto. La "Carriola dei disegni" è diventata così una mostra itinerante che porta in giro, dove se ne fa richiesta, taccuini e disegni dei partecipanti assieme alla proiezione di foto.