LANCIANO - Week end ricco di eventi per il Polo Museale Santo Spirito di Lanciano.
Si inizia questa sera con Relation, teatrodanza con Christian Consalvo.
Christian Consalvo, giovane artista lancianese, diplomato in una delle più importanti accademie dello spettacolo italiane, torna per la prima volta a Lanciano da professionista, con una compagnia di danza contemporanea, i Lost Movement di Milano che presenterà, questa sera, alle ore 21,30 presso il Polo Museale Santo Spirito, un bellissimo spettacolo di danza contemporanea che è stato già presentato più volte a Milano ed in Lombardia.
In “Relation” i danzatori mettono in scena la quotidianità dell’essere umano. Nell’ouverture le persone si cercano, si trovano, si conoscono, creano delle relazioni e raccontano le loro storie: il rapporto uomo-donna, quello uomo-uomo, le paure di una donna innamorata, l’incubo di sentirsi inadeguata al proprio uomo, il quale non ha il coraggio di accettare se stesso e ancora il difficile rapporto tra madre biologica, madre adottiva e figlia contesa. L’amore, il sesso, la perdizione, la solidarietà, la salvezza, rivissuti nei gesti, negli sguardi, nei respiri dei danzatori, in un racconto corale di grande intensità.
Si prosegue domenica sera con Django Reinhardt, il fulmine a tre dita.
Ideato dal chitarrista romano Gianfranco Malorgio dell'Hot Club Roma e dal direttore artistico del Festival Jazz Tradizionale di Lanciano Renato Gattone, lo spettacolo di musica e parole racconta al pubblico la vita del più grande jazzista europeo, all'apice del successo negli anni Trenta e Quaranta.
Icona indiscussa del Jazz Manouche, Jean Reinhardt (Liberchies, 1910 - Samois-sur-Seine, 1953) in arte Django Reinhardt è stato un chitarrista jazz belga di etnia Sinti. Dopo l'incendio della roulotte in cui viveva che gli provocò l'atrofizzazione delle dita anulare e mignolo della mano sinistra, cicatrizzate insieme, Django sviluppò una tecnica chitarristica rivoluzionaria, riuscendo a vincere la menomazione. La fama dei suoi virtuosismi e del Quintetto Hot Club de France, che fondò assieme al violinista Stéphane Grappelli, varcò i confini del Vecchio Continente: fu Duke Ellington a invitare Django negli Stati Uniti d'America - primo jazzista europeo chiamato a suonare negli Usa - per una tournée conclusa alla Carnegie Hall di New York nel 1946.Nello spettacolo la musica è affidata ad una band di musicisti professionisti del Gipsy Jazz - tre chitarre, un violino, due fiati, contrabbasso e batteria - per una potenza di suoni che si preannuncia coinvolgente e appassionante.
In "Django, il fulmine a tre dita" Giorgio Tirabassi riveste il duplice ruolo di narratore e musicista: attraverso la lettura e la recitazione, racconta i passi e gli aneddoti più significativi della vita del jazzista gipsy.
Tra momenti ironici e passaggi commoventi, lo spettatore si ritrova proiettato nell'Europa delle sale da ballo della Parigi negli anni precedenti la seconda guerra mondiale, percependone le atmosfere come in un film in bianco e nero.

