Di Stefano: "D'Alfonso fa tornare in auge la pratica di dividere i fondi della cultura in sagre e porchette"

L'accusa dell'onorevole di Forza Italia sulla distribuzione dei fondi regionali, e sugli illustri esclusi.

Redazione
17/10/2015
Attualità
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“Con la legge regionale sui finanziamenti alla cultura, D'Alfonso ha fatto tornare in auge la vecchia pratica di dividere i fondi della cultura premiando le sagre e le porchette". E' il commento dell'onorevole Fabrizio Di Stefano che spiega: "Fermo restando il rispetto del valore tradizionale ed identitario delle sagre, credo che il disegno di legge approvato l'altra sera, dimostri l'assoluta incapacità di questo governo regionale, nel dare risposte adeguate alle esigenze culturali della nostra regione”.
“Hanno mescolato, in un unico provvedimento, - prosegue Di Stefano - istituzioni come la Sinfonica, il Marrucino, il Braga, con le rievocazioni storiche. Queste ultime - prosegue Di Stefano -, hanno sicuramente una loro importanza ed andrebbero tutelate e valorizzate con una norma ad hoc, ma non hanno nulla a che vedere con le Istituzioni culturali, che nel corso degli anni hanno dato lustro e vanto alla nostra regione”. 

E così si sofferma sugli illustri esclusi.

“Leggere poi che il TSA, i Corsi musicali frentani, il Tostiano, non siano stati previsti tra gli enti beneficiari dei fondi, è un vero scandalo. - commento il parlamentare di Forza Italia - Ancor peggio è la modalità, con la quale è stata fatta questa legge e con cui si pensa di poter utilizzare i fondi del FURC (Fondo Unico Regionale per la Cultura). In regione non hanno contezza - spiega Di Stefano -, che enti seri ed importanti hanno necessità di conoscere l'entità delle risorse cui potranno attingere, al fine di programmare le risorse artistiche ad inizio anno e non alla fine”. 

“Queste scelte inspiegabili - conclude l'onorevole - non sono che la dimostrazione ultima dell'inadeguatezza del governo regionale a guida D'Alfonso".

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