Terzo rapporto sul turismo religioso in Abruzzo nel biennio 2011/2012

Martina Luciani
08/11/2013
Attualità
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LANCIANO - Il dato è inconfutabile, nonostante il crisi globale, il turismo religioso, in Abruzzo è in continua crescita.
E' questa la conclusione a cui si è giunti questa mattina, all'interno del workshop Culto e Cultura, durante la conferenza stampa sul terzo rapporto sul turismo religioso in Abruzzo nel biennio 2011/2012.
All'incontro sono intervenuti Piergiorgio Greco, giornalista ed esperto di turismo religioso, Tommaso Paolini, docente dell'Università dell'Aquila ed il vicesindaco di Lanciano, Pino Valente.

Dai dati ufficiali Istat, è emerso chiaramente che il 2011 è stato l'anno del boom e sebbene nel 2012 ci sia stato un fisiologico calo, dato dall'attuale situazione economica critica, i numeri dimostrano come, rispetto al 2010, presenze e arrivi siano comunque cresiuti.

Nell'area di Lanciano - Ortona, ad esempio, se nel 2010 le presenze erano circa 74mila, nel 2011 diventano 120mila. E nel 2012, sebbene il numero si ridimensioni un po' scendendo a circa 108mila, possiamo notare come il trend, rispetto al passato, sia positivo.

L'area che però mostra un vero e notevole incremento è quello di Chieti - Manoppello - Bucchianico. Nel 2010 le presenze si attestavano sulle 21mila unità. L'anno successivo si trovano addirittura ad essere triplicate, aggirandosi sulle 63mila. Anche gli arrivi, in questo caso, mostrano numeri interessanti, raggiungendo il picco massimo nel 2011, con 49mila arrivi.

L'area di Vasto - Monteodorisio - Casalbordino dimostra invece come, in questo caso, si possa ormai parlare di un turismo religioso consolidato. Il vastese è infatti la zona in cui i pellegrini, di solito, si trattengono, prima di arrivare nel Gargano, al santuario di Padre Pio, tacco di questo percorso religioso.

Il cammino dell'Apostolo Tommaso è senza dubbio un importante circuito all'interno delle mete del turismo religioso. Il turismo appena analizzato è perlopiù italiano. Ma la prsenza straniera si attesta intorno al 20% ed è senza dubbio un dato da non sottovalutare.

Attraverso dati ed analisi, si cerca di sottolineare le eccellenze del territorio e cercare di migliorare quelle che sono ancora oggi le debolezze, così da dare ai nostri luoghi sempre maggior valore per chi si trova a visitarli.

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