La crisi e la famiglia

Irene Giancristofaro
26/10/2013
Attualità
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Venerdì 25 ottobre, presso il Palazzo degli Studi di Lanciano, alla presenza del vice-sindaco Pino Valente e delle autorità, si è svolto il convegno dal titolo “La crisi e la famiglia”, promosso dall’Associazione “Nuova Lanciano”. I relatori sono stati Paolo Bomba, Presidente dell’Associazione; Luigi Cuonzo, Responsabile della Caritas Diocesana; Mons. Emidio Cipollone e Raffaele Bonanni, Segretario Nazionale della CISL. La neonata Associazione si propone di individuare le azioni più urgenti ed efficaci d’intervento sulle famiglie che, a causa della recente crisi economica, sono costrette a fronteggiare ogni giorno situazioni sempre più drammatiche. Attualmente, nel comprensorio frentano, sono oltre duemila le famiglie in difficoltà che si rivolgono alla Caritas o alle Parrocchie per chiedere un aiuto. Un dato allarmante se si pensa che sono circa dodicimila le famiglie presenti nell’intero territorio di riferimento. La politica sembra molto lontana dai problemi e dai bisogni dei cittadini e il patto di stabilità varato dal Governo non lascia ben sperare in provvedimenti utili per rilanciare l’economia e restituire dignità alle persone. La crisi economica ne nasconde un’altra più profonda che è quella culturale. Una crisi intesa come povertà, come solitudine, come non-pensiero, come mancanza di legalità, di responsabilità e progettualità.  Pensare di agire sulla realtà italiana solo con interventi di assistenzialismo, seppur assolutamente necessari, mette a rischio la dignità delle persone e rivela l’assoluta assenza di un progetto più ampio. Uno Stato che nega la centralità della famiglia, intesa come dimensione pubblica, e non la supporta con adeguate politiche di sostegno non può garantire una reale ripresa economica ai propri cittadini, a differenza di quanto accade in diversi Paesi europei quali la Francia, la Germania e la Svezia. Il rischio che corriamo è quello di avviarci verso un eccessivo individualismo e un pericoloso nichilismo. La speranza di una ripresa, quindi, risiede nell’impegno di ciascuno di noi, a partire dal volere con forza il cambiamento dell’attuale legge elettorale e del sistema di accoglienza degli immigrati. In questo quadro generale poco confortante ci si augura la proposta di validi progetti per attuare delle iniziative concrete. In caso contrario, rischiamo di condividere l’amara sorte dei fontamaresi di Ignazio Silone che fondarono il “Che fare?”, un giornale di denuncia delle ingiustizie subìte che faticava a trovare risposte. Questo convegno è stato il primo di una serie di appuntamenti che l’Associazione “Nuova Lanciano” si propone di fare nel corso del tempo.

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