Il Sindaco di Lanciano scrive al prefetto per le liste d'attesa asl

09/09/2013
Comunicati Stampa
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Il Sindaco di Lanciano scrive al Prefetto per le liste di attesa

 

In qualità di sindaco di Lanciano ho raccolto le lamentele e le necessità che mi sono state esposte da una signora, nonna di una bimba di sei mesi, dimessa dall’Ospedale di Bologna, con diagnosi di sospetta tetraparesi spastica e abbisognevole con urgenza di terapia riabilitativa.      La signora ha presentato esposto alla Procura di Lanciano.   Una volta esaminato il caso dalla Unità di Valutazione ultidimensionale (UVM) nel Distretto Sanitario di Lanciano, è stata rilasciata autorizzazione al ciclo di terapia riabilitativa e la paziente si è recata presso il Centro di riabilitazione SAN.STEF.A.R. di Lanciano trovando l’amara sorpresa di non poter usufruire delle cure.

Il personale della struttura, con la massima cortesia, ma rammaricato, ha dichiarato che la disponibilità delle ore di attività era saturata e pertanto la richiesta doveva essere inserita in una lista di attesa di 300 utenti di cui 100 bambini.

In sintesi: il taglio effettuato dalla ASL ha ridotto le ore disponibili di attività e quindi le liste di attesa diventano pletoriche e l’attesa si protrae per mesi. Inoltre la Regione ha effettuato un taglio del 10% ai fondi destinati alla riabilitazione.

In relazione a questa segnalazione, che assume particolare aspetto emotivo ma che comunque si replica ed investe tutti i 300 pazienti coinvolti, ho  chiesto al Prefetto di intervenire sui vertici aziendali della ASL Lanciano-Vasto-Chieti, per porre riparo a questa grave carenza di servizi che mette in pericolo la salute dei pazienti e dei nostri cittadini.

L’allarme era stato già lanciato in merito alla vicenda ADI (assistenza domiciliare integrata), che questa amministrazione comunale ha segnalato alla Azienda, insieme a cittadini e Associazioni di pazienti.

In quell’occasione si era sospesa, repentinamente, l’assistenza domiciliare ad oltre 700 pazienti che poi, spesso non hanno trovato la possibilità di usufruire di terapie alternative presso il SAN.STEF.A.R. o altre strutture convenzionate per le lunghe liste di attesa. In effetti i pazienti hanno subito interruzione di cure, penalizzazioni e disagi economici (per chi, o poteva pagarsi le cure o semplicemente far fronte ai costosi trasferimenti in altre città).

In relazione a quanto accaduto e non avendo avuto risposte esaustive dall’Azienda ASL, nelle more di un mio accesso agli atti sulle procedure seguite nella vicenda ADI, mi sono rivolto al Prefetto per chiedere un  intervento capace di far luce e contribuire a risolvere i gravi disservizi che penalizzano una popolazione fragile e spesso con risorse economiche limitate. In sintesi la ASL non risponde  alla mia richiesta di accesso agli atti, alla richiesta di costituire una commissione di controllo sull’operato della dr.ssa Borgia in merito all’ADI, richiesta inoltrata strategicamente dalla ASL  all’Agenzia regionale Sanitaria, alla richiesta di cambiamento dei vertici del DSB con nomina di responsabile mettendo fine all’incarico della dr.ssa Borgia. Si rimane ancora in attesa della nomina del primario del reparto di Medicina dell’ospedale Renzetti. I Ritardi e le omissioni  rivelano la debolezza ed incompetenza della gestione aziendale
 

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