L’ospedale Renzetti è giornalmente agli onori della cronaca per carenze di personale e strumentali. Le carenze strutturali le conosciamo e le ristrutturazioni in corso determinano spostamenti di reparto, riduzione dei posti letti, disagi per gli operatori che devono abituarsi a spazi e percorsi diversi e ovviamente più complessi.
Il reparto di chirurgia è in ristrutturazione per cui i pazienti sono ospitati nel reparto Urologia. La cosa assurda, che sottolinea l’incapacità e le inadempienze della Azienda, è che la ristrutturazione è iniziata due anni fa e non ancora conclusa dopo interruzioni per mancanza di fondi o, qualcuno dice, per storno di fondi verso altri ospedali. Resta il fatto che ormai i tempi sono biblici e difficilmente giustificabili dalla Azienda.
Il problema si complica in questi giorni in quanto, finalmente dopo anni, dovrebbe essere ristrutturata l’unità intensiva di cure coronariche (UTIC). LA necessità di avere vicino il servizio di ambulatoriale cardiologico obbliga (secondo quanto afferma l’azienda ) di trasferire i pazienti cardiologici negli spazi della adiacente urologia. Pertanto, alla luce dei ritardi, i pazienti di chirurgia devono essere trasferiti in altra sede in quanto il reparto non è ancora disponibile.
La soluzione trovata è quella di spostare la Medicina e inglobarla nella Geriatria per ospitare la Chirurgia. Una scelta assurda e penalizzante in quanto i locali della Geriatria sono incapaci di contenere un numero di pazienti solitamente ospitato dalla medicina, il numero dei bagni è insufficiente e gli ambienti sono obsoleti e mai ristrutturati. Inoltre le tipologie di pazienti (anziani e giovani) propongono difficili e problematiche condivisioni di spazi e servizi.
Il personale medico ed infermieristico della Medicina, da quanto ci risulta, non ha accolto con piacere l’ipotesi di trasferimento nei locali della Geriatria, mai ristrutturati e con tante carenze e quindi si invita la direzione aziendale a rivedere questa scelta potendo sfruttare, per i 15 posti letto chirurgici altre soluzioni. In particolare, gli operatori della medicina, segnalano gli attuali locali della ORL recentemente ristrutturati e sottoutilizzati o in alternativa i locali dell' Oncologia notoriamente mai utilizzati per la degenza.
In sintesi , come già affermato, l’ospedale Renzetti viene messo in difficoltà da ritardi e mancanze della Direzione che, oltre le carenze storiche, ne procura altre che impediscono la normale attività in generale ed oggi ad un reparto che ha sempre rappresentato un eccellenza nel nostro ospedale. Insomma la volontà di creare problemi al Renzetti per poi avere i numeri per depotenziarlo è chiara. In questo disegno rientra la mancata nomina del primario della U.O.C. di medicina che abbiamo inutilmente sollecitato nei giorni scorsi. La presenza di un responsabile avrebbe sicuramente ostacolato questo disegno sciagurato.
Alla fine dell’anno quando verranno valutati i parametri di produttività (numero di degente, degenza media, ecc) diranno che l’ospedale è sceso nella produttività ; è il solito giochetto. Si dovrà invece tener conto che la diminuzione degli indicatori è determinata dalle carenze della Direzione e non dell’attività dei reparti per evitare l'ulteriore declassamento del Renzetti e dell'UOC di Medicina che fino ad oggi non ha un Primario ma che ha per fortuna un organico di medici ed infermieri che con il loro sacrificio ed impegno giornaliero, compensano lo sciagurato disegno aziendale di penalizzare il Renzetti.
Mario Pupillo