Una proposta di legge sulla legge, redatta da Legambiente, è stata presentata per la prima volta in Abruzzo, nello specifico a Lanciano all’interno dell’evento organizzato dalla stessa Legambiente insieme all’Associazione Culturale Frentana “Italia bella per legge”.
La proposta parte dal presupposto di mettere la bellezza al centro di scelte concrete e la qualità come chiave di ogni trasformazione del territorio. I relatori hanno sottolineato l’importanza del senso di responsabilità ed il dovere di sensibilizzare alla cultura della bellezza, anche attraverso il recupero di beni storico-culturali e mediante la diffusione di storie e vicende di grande portata educativa.
Al dibattito sono intervenuti Angelo Di Matteo, presidente di Legambiente Abruzzo, Paola Marrollo, presidente del circolo Legambiente di Lanciano, il presidente della Commissione Cultura del Comune di Lanciano, Maria Saveria Borrelli e l’assessore all’Ambiente, Evandro Tascione.
Durante l’evento si è parlato anche del documentario “Il villaggio del fanciullo: un bene comune”. Documentario che ha, anch’esso al centro la bellezza, realizzato dal presidente del circolo Legambiente Terre del Cerrano Michele Cassone e dal documentarista Luigi Di Carlo. Nella pellicola si parla di un luogo, a Silvi Marina, adibito all’ospitalità, alla ricreazione ed alla formazione dei ragazzi senza famiglia, messo in piedi dal sacerdote Don Guido Visendaz, insieme ad un gruppo di minorenni dell’allora carcere di Santa Giovina di Lanciano per intercessione di Ignazio Silone. I lavori di recupero dello stabile sono stati interrotti nel 2007 e mai ripresi. Alcuni volontari di Silvi hanno dato la loro disponibilità per rimettere a nuovo l’edificio. E nell’incontro di ieri a Lanciano è stata espressa la volontà di fare una specie di gemellaggio nelle opere di pulizia.
Il presidente dell’Associazione Culturale Frentana Errico D’Amico ha sposato in pieno il progetto «la nostra associazione si sta già muovendo affinché la storia del villaggio del fanciullo entri nelle scuole, tra gli studenti, sia conosciuta tra le nuove generazioni e diventi simbolo di educazione alla solidarietà, all’altruismo ed alla bellezza».
Nel corso del dibattito, ha dato il suo contributo anche la responsabile nazionale Qualità Cultura e Territori di Legambiente, Vanessa Palucchi che ha spiegato come «negli ultimi decenni si è perseguito un modello di sviluppo che ha trascurato la valorizzazione della bellezza, anzi ha avanzato offese al territorio con abuso edilizio (…). Dobbiamo ricominciare a considerare la bellezza non come una semplice suggestione, ma come una vera e propria risorsa, non solo da tutelare, ma anche da ricominciare a produrre».