Potatura o capitozzatura? I dubbi di Nuovo Senso Civico

L'associazione interviene sul piano di interventi in città illustrato dall'assessore all'Ambiente Verna

riceviamo e pubblichiamo
21/01/2021
Attualità
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La potatura degli alberi nel contesto urbano è molto importante per la sicurezza dei cittadini. Le avverse condizioni meteo, sia per il vento che per la neve, possono causare la caduta di rami e tronchi con danni alle cose e soprattutto alle persone.

L’assessore ai lavori pubblici del comune di Lanciano, Giacinto Verna, ha annunciato per mezzo stampa l’avvio della potatura di 1.100 alberi, in due lotti, per una spesa complessiva di 60mila euro, avvalendosi della consulenza esterna dell’agronomo Francesco Nicola Giammarino. Sembrerebbe una cosa buona ma rischia di non esserlo affatto se gli interventi di potatura facessero ricorso alla tecnica della capitozzatura.

La letteratura sull’argomento è abbondante. La capitozzatura degli alberi equivale alla loro decapitazione con un danno estetico all’arredo urbano, con un aumento dei rischi per l’incolumità dei cittadini e addirittura con un aumento dei costi di gestione nel tempo.

La capitozzatura è l’ultima ratio tra le tecniche di potatura, grossolanamente avvertita come la più facile soluzione ai problemi della messa in sicurezza degli alberi. Non è così! La capitozzatura favorisce la crescita delle radici superficiali e con la crescita compatta delle foglie che determina, a ventaglio, in caso di vento forte provoca l’effetto vela, con maggiori rischi di caduta dell’albero stesso.

L’apparenza della riduzione della massa dell’albero, oltre ad esporlo al rischio di patologie che lo indeboliscono, oltre a deturparne la bellezza, è un modo stupido di risolvere il problema della sua messa in sicurezza, proprio perché non è affatto una messa in sicurezza. Se l’albero è così rischioso per la pubblica incolumità è meglio abbatterlo!

Ogni albero ha una sua posizione, un suo livello di crescita. Per ogni albero va scelta la tecnica di potatura più adeguata con scienza e coscienza, avendo chiaro che la capitozzatura è l’equivalente di una decapitazione che può avere una sua logica solo in casi estremi e rarissimi. Come associazione vigileremo sul destino prossimo dei 497 tigli, 252 lecci, 164 pini, 66 platani, 66 ligustri, 24 olmi, 8 gelsi e 3 querce, inclusi nel programma di potatura, avvertendo l’assessore e l’agronomo, prima che i lavori abbiano inizio, che nel caso vedremo interventi che equivalessero all’impiego della tecnica di capitozzatura del patrimonio arboreo della nostra città, procederemo con una diffida presso gli organi competenti.

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