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Maria D'Alessandro, la scrittrice che raccoglie memorie e tradizioni degli abruzzesi emigrati

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Maria D’Alessando é l’autrice del libro  “Racconti nella memoria degli immigranti abruzzesi“, italiano  e spagnolo, con la prefazione di Goffredo Palmerini ristampato nel 2013. “L’opera, che è stata compilata dalla viva voce di suoi connazionali che hanno vissuto a cavallo di due continenti, è una raccolta di  racconti memorie, poesie, indovinelli, aneddoti.

Molti emigranti abruzzesi vennero in Argentina per riavviare la vita in un paesaggio di pianura con molte divisioni delle varie terre che comunicavano tuttavia con la ferrovia.  Qui le mani febbrili dei nostri conterranei modellarono abitazioni, magazzini, chiese. Con grande passione operarono: Enrico Spinelli, Antonio Di Pietrantonio, Maria e Aurora Di Nardo, Antonio Lattanzio, insieme a molti altri.  E’ successo in Bernal, Quilmes, San  Francisco Solano, Florencio Varela e Berazategui.

I ricordi dell’anima sono rimasti intatti, come un cofanetto di gioielli, collane, anelli e spille. Gli  undici capitoli che riflettono la  giocosità, l’ingegno, la religiosità, la testardaggine, gli affetti, l’attaccamento alla terra spesso venivano ascoltati  nel silenzio della sera, quando avevano finito la lavorazione della terra e la cura per la gregge, altri  seduti in classe, e tutti  oggi tessono  queste storie che ammiriamo e magnifichiamo.

Quando mi sono avvicinata al Circolo Abruzzese ero in possesso di questa idea e missione: raccogliere ricordi, emozioni, storie imparate intorno al  “focolare”
Fui ascoltata dall’allora Presidente del Circolo e della FEDAMO (Federazione degli  Istituzioni Abruzzesi dell’Argentina)   Angelo Di Donato e così cominciai.
Si direbbe che la memoria ha la sua dinamica, come un fiume che scorre: a volte lo fa in fretta, mentre  altre volte  non tanto, ma sono sempre svegli,  vanno  alla ricerca di qualcuno che li ascolti e ne  prenda  tesoro.
Così   questi ricordi che i miei amici mi hanno confidato forse ci avvicinano maggiormente  alla terra degli nostri antenati.
E qui due poesie: che  fanno parte  di questo libro.”

Il cane scappa
“Guarda, guarda il cane scappa,
ha portato via la pappa
via la pappa del mio bambino
per portarla al cagnolino
il suo cagnolino tutto contento
se la mangia in un momento
se la mangia e fa bu bu
e la pappa sparì”.
(Bianca Ciarniello in Rapino: imparato da nonna Sunta quando ero bambina”)

Stella stellina
Stella, stellina,
La notte si avvicina
La fiamma se spegne
La mucca nella stalla
La mucca e il vitello
La chioccia e il pulcino
La pecora e l’agnellino
Ognuno ha il suo bimbo
Ognuno ha la sua mamma, e
Tutti fanno la ninna nanna.
(Antonio Lattanzio, imparata a 10 anni)

Il nonno e il nipote
C’era una famiglia contadina che lavorava la terra. Il nonno si chiamava Gregorio e il nipote Ciccio e ragionavano in maniera differente.
Il nipote sosteneva che con i soldi si potesse comprare tutto.
Ciccio: Con i soldi si compra il pane
Gregorio diceva: Il pane sì, ma no l’appetito
C: Compro il letto
G: Ma non il sonno
C: Compro un libro
G: Ma non l’intelligenza
C: Compro i vestiti
G: Ma non la bellezza
C: Compro la casa
G: Ma non il foccolare
C: Compro le medicine
G: Ma non la salute
C: Compro una donna
G: Ma non l’amore
C: Compro divertimenti e lusso
G: Ma non la felicitá
(Antonio Di Pietrantonio, imparato dal nonno tra i 13 e i 14 anni)

La scrittrice  Enrica Filippi nel suo libro “Donne coraggiose. Storie dell’emigrazione femminile” dice che é ancora poco conosciuta la storia di queste  donne coraggiose che intrapresero viaggi lunghissimi a fianco del padre o del marito e talvolta da sole.  Nel volume viene  delineato anche  il profilo di Maria D’Alessandro -tra altre donne ricche di forza e coraggio che  si fa apprezzare per la capacitá culturale  l’ intelligenza , lo spirito associazionista  e l’attaccamento alla tradizione italiana . Nel suo libro bilingue “Racconti nella memoria degli immigranti abruzzesi” l’autrice  compendia proverbi, favole, racconti, poesie,  custodite con amore per gli abruzzesi  e molisani arrivati all’Argentina negli ’50.  “Maria D’Alessandro comincia ogni mattina, accende il computer e dopo aver dato un’occhiata alla posta passa a Facebook al  Foro Inmigracion Abruzzesa a chi rinnova giorno  per  giorno, lo  spazio virtuale quale  luogo d’abbraccio tra gli immigrati italiani sparsi per il mondo. che come lei si riconosco nella cultura italiana”.. Nell’agosto scorso ha ricevuto  due riconoscimenti in patria: il premio “Dean Martin” (Montesilvano – Pe) per diffondere la cultura italiana fuori dall’Italia ed il Diploma di merito al Concorso Lettera d’Amore 2014 (Torrevecchia Teatina  Pe).

Recensione a cura di Elisabetta Mancinelli  email :  mancinellielisabetta@gmail.com

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