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Scultura Italiana e Coreana a San Vito Chietino

Dal 25 settembre al 10 ottobre 2015 - Spazio PATER a San Vito Chietino

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Scultura Italiana e Coreana.
a cura di Maria Mancini in collaborazione con Ko Chong Hee

Spazio PATER - Piazza Garibaldi - San Vito Chietino
25 settembre - 10 ottobre 2015
Orario di apertura:
tutti i giorni - 17.00 - 20.00

Ente promotore:
Centro studi Parco Eremo Dannunziano
Con il patrocinio del Comune di San Vito Chietino
Catalogo: META Edizioni www.metaedizioni.it
info@metaedizioni.it


Dopo l’importante evento espositivo THE WOLF AND THE TIGER. Scultura italiana e coreana, realizzato presso la storica sede del Museo della Permanente di Milano nel mese di luglio 2015, lo spazio espositivo Pater di San Vito Chietino ospiterà in collaborazione con la curatrice Maria Mancini e con Ko Chong Hee una selezione di opere su carta realizzate da artisti italiani e coreani degli ultimi cento anni .
La mostra, allestita presso l’ex palazzo comunale rinominato Spazio Pater, acronimo di Padiglione arte territoriale propone una mappa di percorsi differenti, con un ampio ventaglio di impostazioni linguistico-espressive, dimostrando la pluralità degli orientamenti tra le differenti generazioni e culture e suggerendo nello stesso tempo affinità creative e poetiche.
Siamo in presenza di una discorsività grafica estremamente varia e analitica, ambiguamente oscillante tra una scrittura di immagini, impregnata da una fitta gestualità segnica, e un linguaggio di rigorosa essenzialità.
L’esperienza artistica, come sottolineato dalla curatrice, tende camaleonticamente ad avvalersi di un numero sempre maggiore di stimoli e competenze specifiche mediante l’adozione di un processo di contaminazione imputabile ad una coscienza contemporanea. Gli artisti si liberano di ogni dettame accademico per esprimere, con l’immediatezza del segno, tratti che tuttavia si incanalano in una struttura aderente ai principi fondamentali della scultura in un tessuto fatto di energie, percezioni e curiosità intellettuali.
La creazione, d’altra parte è un’attività primariamente ermeneutica e istintiva, basata sul meccanismo della verifica delle ipotesi e dei comportamenti sperimentali.
Il segno si precisa talvolta come solco gestuale, con una certa irrequietezza e rugginosità quasi a voler evidenziare maggiormente il costante dissidio tra istintualità e lucida riflessione critica e autocritica; talvolta invece si tramuta in una grafia leggera, dinamica, imprevedibile e soprattutto in perenne mutazione. Lo spazio a cui gli artisti si rivolgono è uno spazio strutturato da tratti verticali, nodi, accenti, punti, macchie e frammenti di partenze figurali, disposti su più linee ideali ma anche precipitanti liberamente per rendere più viva e pullulante la disseminazione,
Questa rosa di infinite proiezioni segniche, riflettono l’esperienza vissuta da due nazioni, Italia e Corea, che da sempre operano in stretta relazione per valorizzare modelli espressivi e comunicativi in prospettiva di una politica culturale volta alla promozione e alla diffusione dell’arte.

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