L'esposizione presenta venticinque fotografie in bianco e nero tratte dalla serie “Oltre il caos”, tema di natura esistenziale, concettuale e simbolica, che si richiama a una duplice necessità: quella del recupero di una semplicità di vita, nelle azioni e nelle aspirazioni, e quella della ricerca del trascurato, del perduto e dell'inosservato, ma anche dell'inesplorato e della verità per l'uomo. In una tensione spirituale. Dal punto di vista della struttura iconografica, la serie è stata realizzata facendo uso di dispositivi di retorica visiva e presenta contemporaneamente aspetti ironici e malinconici, surreali e metafisici. Ciò, mediante i significati secondi delle immagini, per opposizione, contraddicendo volutamente l'ordinario e il senso comune ed enfatizzando l'incongruo. Primariamente con sostituzioni semantiche, ovvero con dislocazioni spiazzanti di persone e cose. Sotto il profilo formale e stilistico, la “grafica” compositiva è stata ottenuta perseguendo una essenzialità selettiva. Questa ha condotto a una rarefazione degli elementi che appaiono nelle immagini, non di rado tecnicamente sostenute dall'impiego funzionale di esposizioni prolungate, che alimentano il senso di silenzio, sospensione, irrealtà e sogno in cui sono immersi i personaggi, solitari, che abitano le inquadrature.
Nel cartellone del FLIC Festival Lanciano in Contemporanea

