La Giunta abruzzese ha deliberato lo 'stato di emergenza', causa l'eccezionalità degli eventi meteorologici che hanno interessato e che interesseranno anche nelle prossime ore il territorio regionale. La delibera stabilisce, con un budget di un milione di euro, l'immediato insediamento del Comitato operativo regionale per le emergenze. Tale organismo assicurerà la direzione unitaria e il coordinamento delle attività emergenziali. "Ferme le competenze proprie dei sindaci, dei presidenti di Provincia e degli altri livelli istituzionali - si legge in una nota -, la Protezione Civile regionale assume il coordinamento degli interventi dei settori interessati al soccorso in tutto il territorio regionale. Il Comitato riassume ed esplica, con determinazione definitiva tutte le competenze in ordine all'azione da svolgere ai fini di protezione civile". "Ribadiamo - hanno precisato il presidente della Regione Gianni Chiodi e l'assessore con delega alla Protezione Civile Gianfranco Giuliante -, così come previsto dalla legge, che i sindaci sono le massime autorità di Protezione Civile del territorio così come ai Comuni, alle Province, all'Anas e alla Società Autostrade compete di operare nel settore viabilità anche, laddove necessario, con precettazione di mezzi e persone per ottenere nel più breve tempo possibile condizioni di 'normalità'". La scelta dello stato di emergenza regionale di 'tipo B' si è resa indispensabile per dare una risposta immediata all'emergenza in corso e consente di non aumentare le tasse ai cittadini abruzzesi così come previsto dalla legge in caso di emergenza autorizzata dal Governo. LE PREVISIONI PER I PROSSIMI GIORNI - Gli esperti del servizio meteo indicano ancora possibili precipitazioni nevose, anche sulla costa, nella serata di oggi e nella giornata di domani. Con tutta probabilità mercoledì, invece, la neve si trasformerà in pioggia lungo le coste, ma continuerà a nevicare sulle zone collinari e pedemontane. Un graduale miglioramento delle condizioni è previsto giovedì ma già nel fine settimana il possibile arrivo di un nuovo nucleo di aria gelida di origine siberiana potrebbe determinare ancora gelo e neve, pure a bassa quota.